15 Settembre – Memoria della Beata Vergine Maria Addolorata
La devozione all’Addolorata, che trae origini dai passi del vangelo dove si parla della presenza di Maria Vergine al calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo “Stabat Mater” in latino , attribuito a Jacopone da Todi.
La devozione all’Addolorata, che trae origini dai passi del vangelo dove si parla della presenza di Maria Vergine al calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo “Stabat Mater” in latino , attribuito a Jacopone da Todi.
A diffondere in gran parte dell’Italia il culto della Mater Dolorosa furono i Serviti o servi di Maria, ordine fondato a Firenze nella prima metà del 1200; di Santa Maria (titolare e patrona dell’ordine) i frati ricordano il dolore ai piedi della croce, la vedovanza è la perdita del Figlio, a testimoniare ciò è anche il loro l’abito scuro che chiaramente indica il dolore che la Vergine Maria soffrì nell’amarissima passione del suo Figlio. In poco tempo il culto di Maria Addolorata si diffuse in italia settentrionale , Germania e Spagna, e in seguito gli spagnoli portarono la devozione alla Vergine in Sicilia come anche riti e processioni. Nella nostra penisola il culto alla Madonna Addolorata non ha limiti di regione ma una maggiore prevalenza nel sud e in Sicilia, e trova massima espressione nei riti della settimana santa.
Nel nostro territorio, soprattutto a Leonforte, il culto di Maria ss Addolorata è stato sempre vivo soprattutto durante i riti della Settimana Santa, grazie alla dedizione della confraternita del monte di pietà sotto il titolo dell’Addolorata che da sempre ha il compito di evangelizzare il dolore. A Leonforte viene solennizzata nel giorno del Martedì Santo con una solenne processione caratterizzata dalla compostezza e dal silenzio. Molti sono i segni devozionali dedicati alla Madonna che si sono tramandati di anno in anno dai tempi più antichi fino ai giorni nostri. Di particolare importanza è il rosario dei sette dolori in dialetto come anche il canto del “Salve Regina dell’Addolorata” diventato ormai un inno per la confraternita; poi ci sono anche altre preghiere e lamenti sempre in dialetto come l’atto di affidamento che vengono rivolti alla madonna nel periodo quaresimale, e rievocano lo strazio e l’angoscia di Maria Dolente sotto la croce. Un altro segno devozionale è l’offerta della rosa bianca il lunedì santo. Liturgicamente si festeggia l’Addolorata il 15 settembre ( dal 1969, prima veniva festeggiata la terza domenica di settembre); è in questo giorno che la confraternita e i fedeli si stringono attorno a Lei per onorarla e ringraziarla. Durante questa solennità nella celebrazione serale avviene la “vestizione” dei nuovi confrati e delle nuove consorelle che chiedono di entrare a fare parte della confraternita; inoltre avviene l’ammissione al postulantato e al noviziato, mentre la professione avviene il Martedì Santo.
I nuovi confrati, nei giorni che precedono il 15 settembre, partecipano a delle riunioni di preparazione dove viene spiegato il significato di essere confrate e quello che è la realtà della confraternita stessa, della quale sono protagonisti subito dopo la vestizione, infatti da quel giorno inizia la “peregrinatio mariae” dove la madonnina sosta per tre giorni nella casa del nuovo confrate, al quale lascia il ricordo di aver trascorso dei giorni indimenticabili. Da sempre la confraternita è riuscita a coinvolgere un gran numero di persone e soprattutto negli ultimi anni un gran numero di giovani che affiatati servono con gioia e devozione la Vergine Santa che premurosa protegge tutti sotto il suo manto. Questi sono tutti segni che dimostrano che il culto dell’Addolorata a Leonforte è stato, è e sarà sempre vivo.