Domenica delle Palme (A Ramaliva)

La “Ramaliva” è una Sacra Rappresentazione di origine plurisecolare che apre i riti della Settimana Santa a Leonforte; da notizie a noi tramandate sembra che questa manifestazione si svolgesse già nell’ottocento.Da qualche anno la Confraternita Maria SS. Addolorata di Leonforte si occupa direttamente, insieme al parroco della Chiesa di S. Stefano, dell’organizzazione di questa importante manifestazione, cercando di riscoprire i valori tradizionali più genuini.

La manifestazione ha inizio il sabato che precede la festa, quando sullo spiano davanti alla piccola chiesetta denominata “Crucidda” poco distante dalla Granfonte, viene costruito un atrio fatto di rami di ulivo e palme e si prepara una luminaria.

Nella serata del sabato si effettua il pellegrinaggio che dalla Chiesa di S. Stefano porta alla Crucidda, il rintocco della campana di S. Stefano scandisce la recita dei trentatrèCredo e si prega, il tutto è accompagnato dal canto del “lamento” che conferisce particolari emozioni.Giunti alla Crucidda si accende la luminaria e in seguito inizia la veglia durante la quale, fino a tarda notte, segue ininterrotto un pellegrinaggio di fedeli e di visitatori.

Nella giornata di Domenica, nelle prime ore del pomeriggio, viene rappresentato un dramma sacro che rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Fa da scenario la zona che va dalla Crucidda fino a Santo Stefano, passando attraverso la splendida Granfonte e il Giardino delle Ninfe.

La rappresentazione è suggestiva ed emozionante, si svolge con costumi dell’epoca e i vari personaggi a rappresentare Gesù, gli Apostoli, Maria,recitano un testo tratto dalle pagine evangeliche e rielaborato appositamente.

Corollario importante di questa sacra rappresentazione sono i bambini che interpretano la parte degli angeli e che aprono il corteo recitando “U Dittu”, rappresentando il punto di continuità con la tradizione. La rappresentazione della Ramaliva, così come quella del presepe vivente realizzato fino a qualche anno fa,  ha come finalità principale la riscoperta e il rivivere il senso della profonda religiosità popolare che unisce fede e tradizione facendo della espressione scenica una forma di educazione alla fede.

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